In questo articolo vi parlerò della Candida, un fungo che attacca i nostri amici volatili. Parleremo di prevenzione, di cure, e di come intervenire, in questo articolo che ho scritto per voi.
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Che cosa è la Candida?
La Candida (Candida spp.) è un fungo dimorfo, appartenente alla famiglia dei Saccaromiceti. Può presentare sia la forma miceliale sia la forma di lievito. Si presenta sotto forma di lievito nella condizione di saprofita, ma produce ife vere nei tessuti parassitati, a 37° C in particolari condizioni ambientali.
Può essere presente nel tratto digerente, urinario e riproduttivo degli uccelli, così come a livello cutaneo ed è comune isolare alcuni di questi funghi da animali sani (Mancianti et al. 2002). Alle volte, tuttavia, può essere la causa di gastroenteropatie (Harrison 1986, Speer 1995, Kano et al. 2001, Schmidt et al. 2003). La candidosi può manifestarsi come infezione primaria o secondaria, ad esempio a causa di un prolungato uso di antibiotici, carenza di vitamina A, malattie infettive primarie, stress, malnutrizione, intossicazioni croniche, ecc… (Harrison 1986, Speer 1995, Schmidt et al. 2003, Godoy 2006).
La capacità di produrre ife, aderire alle superfici epiteliali e secernere enzimi idrolitici sembrano essere i fattori di virulenza più importanti per Candida spp. (Barret-Bee et al. 1985, Odds 1985, Dolan et al. al. 2004).
Quando dobbiamo sospettare una Candidosi?
I segni clinici di candidosi dipendono dalla sede di infezione. Nei pappagalli il gozzo è l’organo più comunemente colpito, soprattutto nei giovani (Speer 1995, Lamberski 2003). Questa patologia infatti, risulta essere una delle principali cause di stasi del gozzo nei piccoli allevati a mano in fase di svezzamento. I segni clinici includono:
-Rigurgito;
-Placche biancastre in cavità orale;
-Ritardo nello svuotamento del gozzo;
-Dilatazione del gastroenterico;
-Presenza di materiale indigerito nelle feci;
-Depressione;
-Anoressia e calo ponderale;
-Emaciazione e ritardo nell’accrescimento (Speer 1995, Lamberski 2003, Schmidt et al. 2003, Godoy 2006).
Le relazioni ospite-parassita dipendono dall’equilibrio tra la virulenza del microrganismo e le difese dell’ospite. Alcuni ceppi di Candida sono così virulenti che possono causare infezioni in individui altrimenti sani.
Come si trasmette la Candida?
Candida spp. è comunemente presente nell’ambiente e, come precedentemente detto, risulta essere un reperto parafisiologico molto comune nei pappagalli, dove viene ritrovata soprattutto nel tratto gastroenterico. Tuttavia quando il sistema immunitario degli animali diventa deficitario, questo microrganismo può portare all’instaurarsi della patologia.
La trasmissione avviene tramite contatto con ambienti, cibi ed acqua contaminati.
Come si diagnostica la Candida?
La diagnosi di candidosi si effettua per via microscopica, rinvenendo i blastoconidi (spore che si formano per gemmazione), associati a pseudoife o ife (Barret-Bee et al. 1985, Koneman & Roberts 1990).
Il microrganismo viene ricercato tramite l’esecuzione di un tampone del gozzo e della cloaca, in aggiunta ad un esame delle feci. I vetrini vengono visionati a fresco e con colorazione di Gram.
Come si cura la Candida?
ATTENZIONE: UNA CORRETTA DIAGNOSI DEVE PRECEDERE IL TRATTAMENTO DELLA PATOLOGIA!
Questa affermazione, seppur a molti possa sembrare banale, è alla base della corretta gestione di ogni patologia. Molto spesso infatti, allevatori ed amatori tendono a somministrare farmaci antifungini impropriamente. Questo nel tempo ha portato all’instaurarsi del fenomeno dell’ANTIBIOTICO-RESISTENZA, motivo per il quale attualmente molti ceppi di Candida spp. risultano resistenti ai farmaci.
In generale, la somministrazione per via orale di specifici antifungini risulta essere il più delle volte risolutiva anche se è di fondamentale importanza trattare la patologia PRIMARIA, sottostante all’infezione secondaria da Candida spp.
Inoltre si dovrà procedere ad un’aggressiva terapia di supporto, soprattutto nei nidiacei. Questa comprende la costante gestione in camera calda, fluidoterpia ed alimentazione forzata con aggiunta di fermenti.
Infine nei pazienti che presentano stasi e/o rallentamento del transito del cibo nel gozzo, si dovrà procedere allo svuotamento dello stesso tramite sonda, effettuando un lavaggio quotidiano prima della somministrazione dei farmaci antifungini ed eventualmente procinetici.
Come si previene la Candida?
CORRETTA GESTIONE è la parola d’ordine! Risulta essere di fondamentale importanza alloggiare i nostri pappagalli in ambienti che siano il più puliti possibile, lavando e disinfettando in maniera approfondita le strutture di loro pertinenza almeno una volta a settimana. Particolare attenzione va posta alle camere calde dove sono svezzati i pulli le quali, presentando al loro interno un ambiente caldo-umido, tendono a predisporre gli animali ad infezioni batteriche e fungine.
Inoltre è fondamentale evitare qualsiasi problematica che possa portare i nostri animali ad un calo delle difese immunitarie. Errori gestionali come sovraffollamento e malnutrizione sono una delle cause più comuni, seguiti da diffusione di malattie infettive ed intossicazioni.
Infine fornire una dieta sana ed equilibrata ai nostri animali risulta molto importante per prevenire la crescita eccessiva di questi microrganismi a livello gastroenterico. E’ stato osservato infatti, che un’alimentazione che presenti un eccessiva quota di carboidrati predispone all’instaurarsi di una candidosi (Mugale et al., 2015)
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